Il museo è situato nel centro storico del paese, in un edificio che fu la vecchia casa della famiglia Sias agli inizi del 900. Possiede tre sale d'esposizione poste su tre piani, le opere presenti sono 52, provenienti da donazioni spontanee di collezionisti, artisti e vari Enti.
Nella sala d'accoglienza, si possono ammirare una vasta collezione di fotografie che raffigurano i momenti di vita paesana agli inizi del '900.

 
     
 
   
 

Su un'intera parete è possibile ammirare l'imponente tela (oltre quattro metri per due) sempre di Ortiz, "La festa della confraternita" di Atzara, purtroppo in copia, trovandosi l'originale nel Museo “San Telmo” di San Sebastian. Del resto, solo due dipinti di Ortiz sono rimasti ad Atzara.

   
 
Le origini del museo di Arte Moderna e Contemporanea, benché nato il 20 agosto 2000, vanno ricercate in un periodo antecedente a questa data, precisamente agli inizi del '900 quando, un gruppo di pellegrini Atzaresi, recatisi a Roma per il Giubileo attirarono l'attenzione di un giovane pittore spagnolo che, rimase colpito ed affascinato dai coloratissimi costumi Atzaresi.
Il giovane pittore, Eduardo Chicharro, spagnolo di Madrid chiese così al governo spagnolo l'autorizzazione di recarsi in Sardegna con la promessa di donare al governo una tela che avrebbe dipinto sul luogo ma, la promessa non fu mantenuta perché, dopo soli tre mesi, ammalatosi di malaria, dovette tornare il Spagna .
 
E' per questo motivo che nel Museo oggi, non è presente alcuna opera del pittore. Alcuni anni dopo, precisamente nel 1907, fu la volta di un altro pittore spagnolo a soggiornare per un lungo periodo in territorio Atzarese, stiamo parlando di Ortiz Echague, anch'egli con la promessa di donare una tela al governo.
   

Il quadro, intitolato «La festa della confraternita», ritraeva gente del luogo con il tradizionale costume. L'opera gli assicurò fama, successo e premi internazionali.
Dopo Ortiz, fu la volta di Bernardino Dequiros, un altro giovane pittore spagnolo che lascia al Museo di Atzara il ritratto che fecce al pittore Antonio Ballero, colui che, per molti anni l'ospitò presso la sua famiglia.
Atzara quindi, per molti anni, risultò essere un punto di riferimento per la formazione di importanti artisti che vi soggiornarono più o meno a lungo: Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Filippo Figari, Mario Delitala, Carmelo Floris, Stanis Dessy, e ancora Aurelio Galeppini, il celebre Galep disegnatore di Tex che si trasferì ad Atzara.
Un ringraziamento importante per l'impegno e per la volontà, va ad Antonio Corriga, direttore Artistico della pinacoteca per aver reso possibile un'esposizione di così grande valore artistico nel centro della nostra Sardegna.