"Nanneddu mio, il mondo è così, com'era un tempo, non trornerà più".

Nelle numerose poesie scritte da Peppinu Mereu (1872-1901), grande poeta Tonarese di fine ottocento, si comprende bene l'importanza e l'affetto che ebbe nei confronti della comunità Tonarese, l'antico villaggio montanino che seppe nutrirlo e proteggerlo all'interno di una società comunitaria dove ognuno vive, se non felice, ma almeno sicuro di essere sotto il controllo e l'aiuto degli altri.
A distanza di un secolo, possiamo affermare come, la comunità tonarese abbia saputo conservare quei valori cantati in quelle bellissime poesie ma, soprattutto quelle bellezze naturalistiche che fanno da cornice a questo millenario paesaggio dove nasce Tonara.
Posizionata tra valli, monti e splendidi boschi di castagno, Tonara si estende per più di 52 Kmq. Appartenente alle regione storica del Mandrolisai, confina a meridione con Belvì, ad oriente con Desulo, a settentrione con Tiana e ad occidente con Sorgono, possiede circa 2.530 abitanti e raggiunge con la parte più alta dell' abitato i mille metri di quota.
Non si hanno notizie e date precise sulla nascita del paese ma, tra i vecchi libri e tra le varie ricerche si è venuto a conoscenza che il primo documento storico dove viene per l'appunto nominato Tonara, è l'atto di pace fra il Re Giacomo D'Aragona ed Eleonora D'Arborea, in data 24 gennaio 1388, esistente nel Regio archivio di Cagliari.
E' proprio al 1300 che risale la Chiesa di Santa Anastasia, in località Tonèri. Abbandonata nel 1823, oggi ne rimangono solo ruderi ben solidi e mentre, i meravigliosi archi gotici di calce e sabbia, con arcate a crociera gotiche, il cui punto d'intersezione era sorretto da un pomo di pietra, ricordato dal popolo con il nome “campaneddas”, cadevano in rovina e venivano utilizzati nella costruzione della nuova Chiesa di S.Antonio da Padova , l'unica cosa, oggi, ancora esistente è una campana sita nel campanile della Chiesa di S. Gabriele Arcangelo .
Tonara, geograficamente è fiancheggiata a levante dalla montagna di Genna de Floris e a ponente da vari colli, uno dei quali è detto 'SU TONI' o Tòniri il cui nome, segna l' origine propria del nome Tonara.
Nei secoli XV- XVII, in tempi di vita più patriarcale che feudale, il popolo di queste montagne crebbe e prosperò soprattutto nel commercio di castagne, noci, tessuti, prodotti pastorali, miele e cera, e molte famiglie iniziarono a lavorare la calce e l'argilla per la creazione di laterizi i cui forni, presenti in varie aree del territorio, possono ancora oggi essere visitati. Anche se, per Tonara la vera ricchezza è data dal commercio di legname, campanacci e "torroni", dolce tipico del paese.